
Il Collegio Regionale di Garanzia Elettorale ha emesso il suo verdetto finale dopo aver esaminato la memoria difensiva di Alessandra Todde. Le conclusioni confermano pienamente tutte le contestazioni inizialmente sollevate.
Per comprendere meglio l’evoluzione di questa vicenda, è utile ricordare i due precedenti articoli che ne hanno tracciato lo sviluppo:
- Spese elettorali: le contestazioni ad Alessandra Todde –
- La memoria difensiva della Presidente Todde –
Irregolarità nella documentazione finanziaria
La prima criticità emerge dalla dichiarazione iniziale della candidata. Todde aveva indicato spese per 90.629,98 euro e contributi ricevuti per 90.670,01 euro. Tuttavia, questi documenti mostravano un problema fondamentale: portavano unicamente la sua firma e si riferivano a spese del “Comitato Elettorale del M5S”. Di conseguenza, risulta impossibile separare le spese personali della candidata da quelle generali del Movimento.
Violazioni delle norme sulla trasparenza
Particolarmente grave appare l’assenza del mandatario, una figura che la legge 515/93 richiede obbligatoriamente. Infatti, solo il mandatario può raccogliere fondi e certificare la veridicità delle spese. Inoltre, la mancata apertura di un conto corrente dedicato ha reso difficile tracciare con precisione i movimenti finanziari. In questo modo, diverse spese provenienti da vari soggetti politici (PD, Sinistra Futura, M5S) non hanno seguito i canali corretti.
Problemi specifici nella documentazione
L’analisi del Collegio ha evidenziato numerose irregolarità nei documenti presentati. In particolare:
- Le fatture per messaggi politici ammontano a 3.432,00 euro
- Non risultano correttamente documentate le spese per messaggi su Videolina
- La pubblicità sui quotidiani online presenta irregolarità
- Il contratto d’affitto della sede elettorale mostra anomalie nei pagamenti
A ciò si aggiunge una fattura Enel di 153,16 euro per la sede di Cagliari, mai dichiarata in precedenza.
Inefficacia della difesa e conseguenze
La memoria difensiva presentata il 3 dicembre si è rivelata controproducente. La dichiarazione di Todde “sul suo onore di non aver sostenuto spese” contraddice apertamente le sue precedenti attestazioni.
Per questi motivi, il Collegio ha stabilito tre importanti provvedimenti:
- Una multa di 40.000 euro
- Il trasferimento degli atti alla Procura
- L’avvio del processo di decadenza dalla presidenza regionale
Queste decisioni dimostrano chiaramente come le violazioni riscontrate non siano semplici errori formali. Al contrario, rappresentano serie infrazioni delle regole sulla trasparenza elettorale. Diventa quindi fondamentale, per ogni candidato, affidarsi a esperti che conoscano approfonditamente la normativa sulle campagne elettorali.
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